(parte 1)
Un giorno, di diversi anni fa, un caro amico mi disse: “tu che viaggi in posti particolari, dovresti andare alle isole Svalbard!”
Ammetto di non aver avuto, allora, la più pallida idea di dove fossero localizzate queste isole.
Ma da quel momento, è sempre rimasta dentro di me la voglia di scoprire queste terre estreme, di cui molti non sanno nemmeno l’esistenza.
Ma dove si trovano le isole Svalbard?
Vicine all’80° parallelo Nord, a 800 km dal Polo Nord, e altrettanti da Capo Nord, che è il punto più settentrionale del continente europeo: qui si trovano le isole Svalbard, immerse nell’oceano artico.
Le isole Svalbard sono un centinaio almeno, di cui la più grande è chiamata Spitsbergen.
Spitsbergen è l’unica isola ad avere abitanti umani! Longyearbean si trova su ques’isola, ed è la città più popolosa delle isole Svalbard, con circa 2.144 abitanti (!)
Le altre otto isole principali sono: Nordaustlandet, Edgeøya, Barentsøya, Prins Karls Foreland, Kvitøya, Kong Karls Land, Bjørn Island.
Ecco alcune curiosità su queste terre estreme
1 . Le isole Svalbard non sono nemmeno esistite sulle mappe fino al 17 giugno 1596, quando un esploratore olandese, Willem Barentsz, scoprì l’isola di Spitsbergen. Le Svalbard sono state fra le ultime terre ad essere aggiunte alle mappe mondiali, e l’arcipelago ora appartiene allo Stato della Norvegia. E’ da qui che i grandi esploratori artici, come Amundsen, partirono, nei primi del 900, per le spedizioni dirette al Polo Nord.
2 . Sono terre ricoperte per il 60% dal ghiaccio.
3 . Sebbene la scoperta ufficiale sia attribuita a Willem Barentsz, come detto in precedenza, si pensa che le Svalbard possano essere state scoperte dai norvegesi già nel XII secolo. Ci sono riferimenti alla terra di Svalbarð, in antico norreno, che letteralmente si traduce come “spiagge fredde“
4. Le isole Svalbard sono così a nord che sarebbero permanentemente bloccate dal ghiaccio, se non ci fosse la Corrente del Golfo.
Le isole Svalbard infatti si trovano più a nord dell’insediamento più settentrionale della Groenlandia.
A differenza della Groenlandia, le acque che bagnano la parte sud e ovest delle isole sono relativamente prive di ghiaccio a causa dell’influenza della Corrente del Golfo, che spinge le acque più calde lungo la costa.
Sono le terre del sole di mezzanotte e del buio di mezzogiorno
5 . Le Svalbard sono così agli estremi del pianeta, verso nord ovviamente, che l’estate è un lungo giorno che dura per circa 4 mesi.
Il sole infatti non tramonta mai dal 19 aprile al 23 agosto! Se sei un amante del sole, direi che questo è il periodo giusto per te!
6 . Se sei più un animale notturno, l’inverno alle Svalbard sarà un’esperienza indimenticabile. Queste isole infatti presentano anche il fenomeno del buio di mezzogiorno!
Dall’inizio di novembre a metà del mese di febbraio, il sole non sorge MAI alle isole Svalbard.
Durante la notte polare, verso la metà di gennaio, in realtà non è più davvero buio, ma per alcune ore c’è un incredibile luce blu, che non sembra reale.
E’ come essere sott’acqua ma senza bombole!
Il giorno 8 marzo di ogni anno, a Longyearbyen, tutta la popolazione si raccoglie davanti alle scale del vecchio ospedale, dove alle 12.50 in punto, i primi raggi dell’anno raggiungono il villaggio. E’ una giornata di festa per la popolazione, dove il coro di bambini Polargospel cantano canzoni tradizionali, e il presentatore intona “Here Comes The Sun” dei Beatles.
Poco prima delle 12:50, la folla inizia ad intonare il tipico canto: “Sun! Sole! Vieni di nuovo!”
Il ritorno del sole non si festeggia solo durante l’8 di marzo, ma attraverso un’intera settimana di eventi, chiamata Solfestuka.
PS: ho preparato un bellissimo itinerario per l’estate! Dai un’occhiata qui !
Ti piacerebbe visitare queste terre così estreme ed estremamente affascinanti?
Sceglieresti il sole di mezzogiorno o il buio di mezzanotte?
(Io entrambi!)
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.
(Gabriel Garcia Marquez)