Il Natale in Norvegia.

Il Natale in Norvegia è un momento speciale, che dura più di alcuni giorni, in alcune zone anche tutta una stagione! In effetti, la Norvegia ha iniziato a festeggiare il Natale prima della cristianizzazione del paese, bevendo birra in onore degli dei nordici, in attesa del ritorno del clima più caldo.
Nella lingua locale, il periodo natalizio è chiamato juletid: il termine jul è comune in tutta la Scandinavia, riferendosi a un periodo di tempo che dura in totale diverse settimane. Detto questo, la maggior parte delle persone usa il termine jul per riferirsi alla settimana che va dalla vigilia di Natale a Capodanno.
Ecco le tradizioni e curiosità più interessanti del Natale in Norvegia.

Jul
L’intero periodo del Jul è composto da cinque fasi: avvento, julaften, romjul, nyttår (nuovo anno) ed epifania.

L’Avvento è, come tutti sappiamo, il periodo di preparazione prima del 25 dicembre, che inizia quattro domeniche prima di Natale. Ogni domenica, fino al giorno di Natale, viene commemorata accendendo un candelabro a quattro candele. La prima domenica si accende la prima candela, la seconda domenica si accendono le due candele successive e così via.

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23 dicembre

Il 23 dicembre, i norvegesi celebrano Lille Julaften, o piccola vigilia di Natale, un momento in cui la famiglia si riunisce per pulire (si, pulire!) e decorare la casa e l’albero. Gli ornamenti includono cesti natalizi a forma di cuore pieni di leccornie, catene di carta e bandiere norvegesi. I membri della famiglia decorano la loro casa anche con le pepperkakehus, cioè le case di pan di zenzero, che si mangiano rigorosamente solo alla fine del periodo natalizio. Ma c’è un’altra curiosità che riguarda il 23 dicembre.
Conosciuto in norvegese come Grevinnen og Hovmesteren, Dinner for One è uno sketch comico britannico scritto dall’autore Lauri Wylie. La stazione televisiva tedesca Norddeutscher Rundfunk (NDR) registrò una performance di 18 minuti in bianco e nero dello spettacolo nel 1953, che alla fine divenne il programma televisivo più ripetuto di tutti i tempi. Lo sketch tratta del novantesimo compleanno di Miss Sophie, che, come ogni anno, organizza una cena per i suoi amici. Dei suoi amici coetanei, Sophie è l’unica sopravvissuta, quindi il suo maggiordomo James impersona e beve al posto di ciascuno degli ospiti. Mentre fa il giro del tavolo, James si ubriaca e chiede ripetutamente alla signorina Sophie: “La stessa procedura dell’anno scorso, signorina Sophie?” a cui lei risponde: “La stessa procedura di ogni anno, James!”
La televisione nazionale norvegese NRK trasmette la versione svizzera di 11 minuti dello sketch ogni 23 dicembre dal 1980!

Ma quando festeggiano il Natale i norvegesi? Non il 25, ma la vigilia! Come in realtà molti di noi, me compresa.
Julaften (la vigilia di Natale) è infatti il giorno di festa principale per i norvegesi, il giorno in cui vengono scambiati i regali e l’intera famiglia si riunisce per la cena. Il 25 è una giornata molto più tranquilla e spesso piuttosto privata.
Alle 17 del 24 dicembre, le campane delle chiese suonano in tutte le città per annunciare l’inizio ufficiale dello Juletid. Dopo il cenone, le persone di solito si tengono per mano e ballano intorno all’albero di Natale mentre cantano canti natalizi. La canzone più famosa è Så går vi rundt om en enebærbusk, che significa “qui giriamo intorno a un cespuglio di gelso”. Julenissen, o Babbo Natale, poi entra in soggiorno per distribuire i regali. La famiglia e gli ospiti poi giocano, cantano e aprono i regali durante il resto della serata.

Il giorno di Natale
Se siete stati in Norvegia, avrete notato l’enorme quantità di bandiere norvegesi issate nelle case private, in ogni periodo dell’anno. Il giorno di Natale, le persone in genere alzano la bandiera all’alba e la abbassano di nuovo al tramonto. Quindi vanno a trovare la famiglia e gli amici per una cena tradizionale scandinava.

I piatti tipici natalizi norvegesi includono risengrynsgrøt, ribbe, pinnekjøtt, lutefisk e rakfisk. Il risongrynsgrøt è il porridge di riso norvegese solitamente preparato per il pranzo del giorno di Natale. Viene servito con zucchero e cannella e una noce di burro al centro. Nella pentola in cui viene preparato è nascosta una mandorla, e chi la trova nella sua porzione riceve tradizionalmente in dono un marzapane.

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Le Ribbe sono costine di maiale, Pinnekjøt invece sono costolette di agnello salate o essiccate che vengono messe a bagno in acqua per circa 30 ore prima del consumo. Allo stesso modo, il lutefisk è merluzzo essiccato o stoccafisso immerso in una soluzione di liscivia (una soluzione alcalina) per reidratarlo prima di essere mangiato. Ha una consistenza gelatinosa, tanto amata quanto detestata dai norvegesi, che sembrano concordare sul fatto che “una volta all’anno è sufficiente“. Il lutefisk viene tradizionalmente servito con pancetta fritta, purè di piselli e patate bollite. Infine, il rakfisk, considerato una prelibatezza norvegese, è probabilmente uno dei pesci più puzzolenti del mondo (come spesso accade nel mondo, pensate al surstromming svedese, aringa del Baltico lasciata in contenitori di latta in salamoia anche per un anno, o il funazushi giapponese, dove il pesce carassio rimane per alcuni anni immerso in riso e sale). Si tratta di trote fortemente salate, fatte fermentare in acqua fino a un anno. Viene quindi consumato crudo con un bicchiere (o più) di acquavite. L’Akevitt è un distillato tradizionale scandinavo contenente il 40% di alcol, bevuto quasi esclusivamente a Natale. In Norvegia e Danimarca la bevanda è a base di patate, facilmente riconoscibile grazie al suo colore dorato e alla forte miscela di spezie, fra cui il cumino. Si serve in aggiunta alla birra o con le pietanze tradizionali in calici a tulipano.

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Dopo il giorno di Natale, inizia il periodo chiamato Romjul, parola di sole sei lettere ma che si traduce come: “quel periodo tra Natale e Capodanno in cui nessuno è veramente sicuro di cosa dovrebbe fare” (!!)
I dipendenti sono spesso incoraggiati dai loro datori di lavoro ad utilizzare il romjul come parte delle loro ferie annuali. Durante questo periodo, i negozi sono generalmente chiusi o hanno orari di apertura limitati, con i norvegesi che di solito si dirigono sulle piste per sciare o andare in slittino con le loro famiglie.


Ma veniamo ai nisser!
Il nisser è una creatura mitologica del folklore scandinavo, che potrebbe essere paragonata a uno gnomo da giardino o ad un folletto o ad un elfo. Secondo la tradizione, vivono nelle cascine nelle quali svolgono la funzione di guardiani di chi vi abita e talvolta aiutano anche nelle faccende domestiche. Si credeva che fossero “l’anima” della prima persona che aveva abitato nella proprietà e sono descritti come piccole creature simili con lunghe barbe e berretti conici rossi.

Nisser by jpellgen (Flickr Creative Commons)

Sono noti per l’animo rissoso ed irascibile, per cui generazioni di bambini hanno dovuto riappacificarsi con loro, lasciando fuori dalla cascina scodelle di riso e latte: l’unica vera prova dell’esistenza di questi folletti è infatti la scodella trovata vuota il mattino dopo. I nisser sono personaggi tipici della cultura norrena e sono anche associati al solstizio d’inverno. Lo stesso Babbo Natale è conosciuto in norvegese come Julenisse, cioè il nisse che porta i doni a Natale.

Quanti nisser riesci a vedere in questo piccolo angolo di casa mia?


A proposito di Babbo Natale, la storia narra che egli decise di scegliere Rovaniemi come sua città natale quando fu svelato al mondo che la sua vera casa era in realtà a Korvatunturi, un villaggio a nord, un segreto gelosamente custodito per secoli. Al fine di mantenere la privacy della sua posizione segreta, gli elfi decisero di costruire un luogo dove Babbo Natale potesse incontrare persone provenienti da tutto il mondo, il villaggio di Natale di Rovaniemi, appunto.

Mercatini di Natale in Norvegia
Agli inizi di dicembre, i mercatini di Natale aprono in tutto il paese: per combattere il grande freddo, si bevono litri di gløgg, una sorta di vin brulè simile al Glühwein tedesco.

Photo by Taryn Elliott on Pexels.com – Christmas in Storgata, Drøbak, Norway © Frogn kommune/Flickr

Julebord
Ah, la buona festa di Natale norvegese vecchio stile! Ogni azienda, scuola, club sportivo e gruppo sociale organizza il proprio julebord (letteralmente “tavola di Natale”). Ciò significa che la maggior parte dei norvegesi parteciperà a due o più di questi eventi in cui vengono consumate grandi quantità di alcol e piatti tradizionali, normalmente seguiti da una festa fino a tarda notte.

Curiosamente, mentre i norvegesi normalmente si vestono in modo abbastanza casual, il julebord è una delle rare occasioni in cui si vestono in abiti formali.

Se stai per partecipare al tuo primo julebord, non presentarti in jeans!

Å være midt i smørøyet (proverbio norvegese): essere al centro dell’occhio del burro

Chi si trova al centro dello smørøyet è in una situazione estremamente confortevole. Secondo l’ipotesi più accreditata, questo modo di dire è collegato all’abitudine dei norvegesi di mettere una noce di burro al centro della ciotola del porridge o risgrøt.

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