Non viaggiare come tutti: esplora in modo autentico, fuori dai sentieri battuti

Persona di spalle e sullo sfondo montagna colorata e nuvole basse

Viaggiare fuori dai sentieri battuti significa scegliere luoghi autentici.

Significa esplorare destinazioni meno conosciute, prediligere il contatto con la popolazione e la cultura locale.

Io li chiamo viaggi OFF: off season (fuori stagione), off the beaten path (fuori dai sentieri battuti) e off road (fuori strada, su strade sterrate e polverose).

E’ questo il mio modo di viaggiare.

“Viaggiare è fatale al pregiudizio, al bigottismo e alla ristrettezza mentale”
Mark Twain

Lo è sempre stato da quel primo viaggio intercontinentale di 25 anni fa (aiuto!), zaino in spalla verso la Malesia.

E non ha mai smesso di esserlo, in tutti i miei viaggi.

Pensate che era la mia seconda volta in aereo, la prima era stata un mese prima per volare a Catania ad un congresso di chimica farmaceutica!

Già allora, invece di scegliere la Malesia peninsulare, più turistica, prediletta dai più, scelsi la parte del Borneo (Sabah e Sarawak), che ancora oggi molti praticamente ignorano.

Viaggiare fuori dai sentieri battuti significa allontanarsi dalla folla.

Ma soprattutto, viaggiare per me significa allontanarmi dalle persone uguali a me per immergermi nelle differenze, nelle cose che mi sorprendono, a cui non sono abituata.

Amo conoscere ciò che mi sembra strano, inusuale, scomodo magari. Per poi scoprire quanto sia bello!

Aprire il cuore e lasciar spazio alle diversità, mi fa capire quanto piccolo sia il mio ruolo nel mondo.

Mi fa capire che quello che per me è ovvio, può essere assurdo per una persona di origine diversa, e viceversa.

Quanta bellezza in queste scoperte! Quanta ricchezza ricevuta!

E’ così che quindi viaggio con i miei viaggiatori, nelle espolorazioni che coordino.

Sapete, a volte alcuni di loro, inizialmente sentono un po’ di stranezza, disagio a tratti.. ma è bellissimo vedere che, dopo pochissimo, iniziano ad amare questo modo di viaggiare.

Quindi no, non scelgo gli hotel delle catene internazionali, belli ma sterili, senza personalità, e ovunque uguali, siano essi alle Isole Faroe o in Namibia.

Preferisco strutture più semplici, meno eleganti ma AUTENTICHE: tipiche del luogo, con le caratteristiche di quel modo di vivere, di quella cultura.

Se venite con me alle Isole Svalbard, per esempio, non vi porterò mai al Radisson Hotel, ma staremo al Coal Miners o al Mary Ann Polarigg (vecchie case dei minatori adibite a guesthouse).

Cabin di legno in una foresta innevata
Cabin in Lapponia finlandese dove abbiamo alloggiato

Scelgo stagioni che tutti sconsigliano, così come ho fatto nell’ultimo viaggio, nello Jutland del Nord: vi diranno di andare in primavera o estate, tutti!


Ma è d’inverno che vanno visti questi luoghi.

Quando non ci sono turisti ma solo (pochi) locals in giro.

Quando le dune migratorie, sabbiose, sono coperte di neve.

Quando nei ristoranti ci sono solo gli abitanti, che si fermano al tuo tavolo per conoscerti.

A Skagen, al Dit Smørrebrød, un posto super local che vi consiglio spassionatamente, la padrona si è fermata al nostro tavolo e abbiamo chiaccherato un po’.

Ad un certo punto ci chiede: ma spiegatemi, perché siete qui in inverno, quando avete in Italia un clima così bello?

Ed è li che capisci di aver scelto il momento giusto!

Pure i bancomat erano chiusi per “ferie”!

Bancomat con cartello "senza contanti"
Bancomat in ferie in Danimarca: si riapre a marzo! Foto di C. Vichi (una delle mie viaggiatrici!)

Viaggiare off è scegliere di evitare, d’estate, la ring road (la strada n.1 , asfaltata, in Islanda) per scegliere le zone scomode e remote dei fiordi ovest e delle highlands.

E’ qui che vi porto, se viaggiate con me in Islanda d’estate, ed è qui che rimarrete a cuore spalancato.

Si perché avrete la fortuna di ammirare scenari marziani, lunari, strade sterrate a picco sul mare, dove giochiamo a contare quante macchine si incrociano.

O dove impazzirete nell’affrontare il primo guado di un fiume, in macchina!

Viaggiare off è portarvi in paesini lapponi di poche centinaia di abitanti, incastonati nell’incanto del nulla ghiacciato, più lontano possibile da Rovaniemi ed hotel di ghiaccio.

Viaggiare fuori dai sentieri battuti significa portarvi nell’artico selvaggio delle Isole Svalbard.

Le isole sono già uno dei luoghi più remoti al mondo.

Con me, se amate i trekking di più giorni, le esploriamo nel modo più wild: 4 giorni nella natura incontaminata, dove non ci sono sentieri, e non ci sono nemmeno strutture!

Credetemi, fuori dalla nostra zona di comfort è un mondo bellissimo, ed esplorarlo ci cambia l’ottica.

Non è proprio questo, il senso del viaggio?

Viaggiate
che sennò poi
diventate razzisti
e finite per credere
che la vostra pelle è l’unica
ad avere ragione,
che la vostra lingua
è la più romantica
e che siete stati i primi
ad essere i primi

Viaggiate
che se non viaggiate poi
non vi si fortificano i pensieri
non vi riempite di idee
vi nascono sogni con le gambe fragili
e poi finite per credere alle televisioni
e a quelli che inventano nemici
che calzano a pennello con i vostri incubi
per farvi vivere di terrore
senza più saluti
né grazie

né prego
né si figuri

Viaggiate
che viaggiare insegna
a dare il buongiorno a tutti
a prescindere
da quale sole proveniamo,
che viaggiare insegna
a dare la buonanotte a tutti
a prescindere
dalle tenebre che ci portiamo dentro

Viaggiate
che viaggiare insegna a resistere
a non dipendere
ad accettare gli altri non solo per quello che sono
ma anche per quello che non potranno mai essere,
a conoscere di cosa siamo capaci
a sentirsi parte di una famiglia
oltre frontiere, oltre confini,
oltre tradizioni e cultura,
viaggiare insegna a essere oltre

Viaggiate
che sennò poi finite per credere
che siete fatti solo per un panorama
e invece dentro voi
esistono paesaggi meravigliosi
ancora da visitare.

(Gio Evan)

Quindi, vieni in viaggio con me?

Scopri tutti gli itinerari fuori dai sentieri battuti!

2 risposte

  1. Brava, io volo con te in tutti i paesi che descrivi e condivido pienamente i tuoi modi di guardare e vivere con i popoli della terra. Ho tanto camminato nella mia vita, ho percorso sentieri montani, ho piantato tende solitarie in riva al mare, ma raramente sono uscita dai confini del mio paese. Lo faccio adesso con te attraverso le tue parole, racconti d’amore per la vita e le genti. Grazie!

    1. Tata, grazie per queste parole. Il nostro modo di esplorare e avvicinarsi alle diversità risiede anche nei piccoli spostamenti! Sono felicissima di poterti portare in viaggio con me!

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