Isole Svalbard: un luogo che nessuno può chiamare casa.

Persona in piedi su una motoslitta ferma in una valle innevata

Le Isole Svalbard sono un arcipelago norvegese, immerso nel mar glaciale artico. Esse ospitano persone provenienti da oltre 50 Paesi diversi, e qui puoi entrare senza visto, indipendentemente dalla tua nazionalità.

L’arcipelago rappresenta l’insediamento più settentrionale del mondo!


Le cime innevate delle montagne sono la prima cosa che i viaggiatori possono scorgere dai finestrini dell’aereo, quando ci si approccia a Longyearbean, la “capitale”.

Questo solo se si arriva durante la metà illuminata dell’anno, quando il sole di mezzanotte è visibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Durante l’altra metà dell’anno regna l’oscurità e l’aurora boreale spesso danza sopra le nostre teste.

(in realtà, il periodo di buio h24 va da novembre a metà gennaio).

Situate a 800 km a nord della Norvegia continentale, le isole Svalbard sono piene di superlativi.

Sono l’insediamento più settentrionale del mondo, che puoi raggiungere tutto l’anno.

Ospitano l’università, la chiesa e la birreria più settentrionali del mondo.

E anche il distributore di benzina più a nord del pianeta!

Distributore di benzina con scritta "il più a nord del mondo!
Il distributore di benzina più a nord del mondo!

Sono uno dei pochi posti al mondo in cui chiunque può vivere.

Infatti, dei quasi 2.400 abitanti che vivono nella capitale delle Svalbard, Longyearbyen, quasi un terzo sono immigrati, provenienti da oltre 50 Paesi diversi.

Questo perché i cittadini di qualsiasi Paese possono stabilirsi alle Svalbard senza bisogno di un visto, purché abbiano un lavoro e un posto dove vivere.

Si ritiene che i Vichinghi siano stati i primi a esplorare le isole intorno al 1200, anche se gli esploratori olandesi furono i primi a visitarle in modo documentato mentre cercavano di trovare il Passaggio a Nord-Est per la Cina nel 1596.

I secoli successivi videro la presenza di cacciatori di trichechi e balene provenienti da Inghilterra, Danimarca, Francia, Norvegia, Svezia e Russia.

Nel 1906, l’uomo d’affari americano John Munro Longyear fondò la prima miniera di carbone dell’arcipelago, che rimase l’industria principale delle Svalbard per gran parte del XX secolo.

Oggi le attività principali delle Svalbard sono il turismo e la ricerca ambientale ed ecologica.

Le isole rimasero ingovernate fino al 1920, quando, all’indomani della Prima Guerra Mondiale, fu firmato da nove Paesi un trattato che garantiva la sovranità della Norvegia sulle Svalbard.

Oggi sono 46 i Paesi che aderiscono all’accordo.

Il trattato stabilisce che il territorio non può essere utilizzato per scopi militari e rende la Norvegia responsabile della conservazione dell’ambiente naturale delle isole.

La caratteristica più sorprendente dell’accordo, tuttavia, è la clausola unica che stabilisce che non ci devono essere distinzioni tra il trattamento dei norvegesi e quello dei non norvegesi.

Ci sono solo 40 km di strade sulle isole e nessuna strada tra Longyearbean e gli altri 3 insediamenti (Barentsburg, Ny-Ålesund e Pyramiden, la città abbandonata), che sono accessibili solo in barca in estate o in motoslitta in inverno.

Chiunque esca dai confini della città deve (obbligatoriamente) portare con sé dei mezzi per spaventare gli eventuali orsi polari, che si possono incontrare in tutta l’area delle isole.

L’ufficio del governatore delle isole suggerisce fortemente, di portare con sé un fucile, cosa che è fondamentalmente considerata una regola (anche se non ufficialmente).

Ogni guida che vi accompagnerà avrà, infatti, con sé un fucile: per ottenere il permesso di usare le armi, occorre fare un patentino in loco.

Nel territorio delle isole, inoltre, ancora più che in Norvegia, il cash (pagamento con contante) è sostanzialmente abolito.

Nonostante la possibilità di vivere per chiunque, le Svalbard potrebbero non essere considerate il luogo ideale per nascere o morire.

Non ci sono ospedali per le donne incinte, per cui poco prima del parto, le future mamme devono tornare in terraferma.

Stessa cosa vale per le persone malate.

Se qualcuno muore sul territorio delle isole, il governo locale richiede che il corpo venga spedito (via aereo o barca) in Norvegia.

Le sepolture, infatti, non sono consentite nell’arcipelago dagli anni ’50.

Il permafrost delle isole – uno spesso strato di terreno che rimane completamente ghiacciato durante tutto l’anno – non solo preserva i corpi, ma a volte li spinge fuori se non sono sepolti abbastanza in profondità.

Il permafrost delle Svalbard e le basse temperature per tutto l’anno (temperature media in estate di circa 7°C) si sono rivelate ideali anche per l’installazione del Global Seed Vault, che si trova a soli 3 km dalla strada principale di Longyearbyen, lungo la via per l’aeroporto.

Dal 2008 conserva più di 980.000 semi provenienti da tutto il mondo, come riserva in caso di cataclisma globale che provochi il fallimento di tutti i raccolti.

Affascinante, no?

Ma con l’aumento delle temperature, anche il caveau potrebbe non essere del tutto sicuro.

Nel 2017, il suo tunnel d’ingresso è stato allagato dopo lo scioglimento di parte del permafrost. Longyearbyen non è stata progettata tenendo conto dell’acqua piovana e di recente sono diventati una minaccia gli smottamenti e le valanghe.

La temperatura media delle Svalbard è aumentata di 4°C dal 1971.

L’innalzamento è cinque volte più veloce che nel resto del pianeta, rendendo le isole il luogo con il riscaldamento più rapido al mondo.

Che dite, vi ho convinto del fatto che siano uno dei luoghi più speciali della Terra?

D’inverno o d’estate, con il sole notturno alto in cielo o la notte di mezzogiorno, in barca o in motoslitta, le isole Svalbard vi disorienteranno di bellezza e particolarità, di natura e fauna incontaminata e protetta, di persone che convivono, in un luogo così remoto, come in una grande famiglia. Artica, ovviamente.

PS: lo sai che quest’estate sarò lì con i miei viaggiatori, visitandole a piedi, in tenda, attraverso un trekking spettacolare?

3 risposte

  1. ..e quanto mi piacerebbe fare quel treking! Solo che avevo gia preso impegno x la Sapmi in quel periodo! Spero tanto un giorno lo riproporrai cosi da poter parteciparvi anch io!! Articolo stupendo! Grazie Marica!

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